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LA DURATA DELLA LEZIONE
E' DI 30 MINUTI

Con gli esercizi di Bodyequilibrium ridurrete il vostro mal di schiena e mantenete una buona flessibilità della colonna vertebrale. Vi insegneremo esercizi di stretching per la schiena, lavorando sulla catena anteriore, fino all’occipite (zona del collo, sotto la testa), Esercizi di stretching avanzati per la schiena (e per il bicipite femorale), altri che coinvolgono paravertebrali zona lombare, spalle e quadrato dei lombi. L'esecuzione di ogni singolo esercizio viene eseguito in base ai vostri doti o limiti è viene eseguito con la massima calma. Si mantiene la posizione dell'allungamento da 30 secondi fino ad 2 minuti.


 


Stretching/Flessibilità

Se pensavate che lo stretching abbia un metodo unico per esercitarlo vi spagliavate..anche di tanto. Ci sono diversi modi di applicare e eseguire gli esercizi di allungamento.

  • Stretching balistico
  • Stretching dinamico
  • Stretching statico passivo
  • Stretching statico attivo
  • Stretching isometrico
  • Gli esercizi di Stretching/Flessibilità coinvolgono muscoli, tendini, ossa e articolazioni ed in gran parte consistono in movimenti di allungamento muscolare.
    La flessibilità si riferisce a la gamma completa dei movimenti in un'articolazione o serie di articolazioni, e la lunghezza dei muscoli che attraversano le articolazioni per indurre un movimento di flessione o movimento. La flessibilità varia tra gli individui, in particolare in termini di differenze di lunghezza muscolare dei muscoli multiarticolari. La flessibilità in alcune articolazioni può essere aumentata,migliorata o semplicemente mantenuta,in quanto con l'avanzare del età, la flessibilità tende a ridursi.

    Stretching balistico
    È una tecnica di allungamento muscolare obsoleta, molto utilizzata negli anni '70 e '80 che consiste nel fare oscillare ripetutamente e in maniera incontrollata gli arti o il busto nel tentativo di forzare l'allungamento muscolare oltre il suo normale raggio di movimento. Questo movimento oscillatorio è del tutto controproducente in quanto attiva in maniera molto forte il riflesso miotatico, che nei casi più accentuati può portare a strappi e stiramenti.

    Stretching dinamico
    Questa tecnica assomiglia allo stretching balistico, ma differisce da essa nella modalità di esecuzione degli esercizi. Il concetto è sempre quello di far oscillare gli arti o il busto, ma in maniera controllata e lenta, quindi senza ricorrere a slanci e scatti come avviene diversamente invece nello stretching balistico. Il movimento consiste nello slanciare in una determinata direzione gli arti in maniera controllata e lenta arrivando a sfruttare gradatamente tutta l'ampiezza concessa dall'articolazione, evitando l'effetto rimbalzo o il molleggio che causano l'attivazione del riflesso miotatico portando il muscolo a reagire contraendosi anziché distendersi.

    Stretching statico passivo
    Consiste nell'assumere una posizione ben precisa e mantenerla rilassando il muscolo interessato per un certo tempo, in genere dai 20 ai 30 secondi, mediante il supporto di un partner, senza quindi la contrazione dei muscoli agonisti (complementari a quelli che si distendono).

    Stretching statico attivo
    Consiste nell'assumere e mantenere una posizione rilassando il muscolo interessato per un tempo di 20-30 secondi senza l'aiuto di un partner.
    Questo tipo di allungamento prevede due fasi:

    • fase di pre-allungamento si assume la postura lentamente, inspirando prima del movimento ed espirando durante il movimento per assumere la postura voluta. Raggiunta la posizione, si mantiene per una durata massima di 10 secondi senza raggiungere l'allungamento massimo del muscolo interessato
    • fase di sviluppo - si porta il muscolo interessato al massimo allungamento, senza oltrepassare la soglia del dolore, inspirando prima del movimento ed espirando durante il movimento. Assunta la posizione di massima estensione si mantiene per un massimo di 20 secondi.

    Stretching isometrico

    • PNF - Proprioceptive Neuromuscolar Facilitation

    Ovvero "facilitazione propriocettiva neuromuscolare". Questo sistema è composto da quattro fasi:

    1. Massimo allungamento graduale e lento del muscolo
    2. Contrazione isometrica per circa 15 - 20 secondi (in posizione di allungamento)
    3. Rilassamento di circa 5 secondi
    4. Ulteriore allungamento del muscolo contratto precedentemente per almeno 30 secondi
    • CRAC - Contract Relax Agonist Contract

    Cioè "contrazione, rilassamento e contrazione dei muscoli antagonisti". Si differenzia dal PNF nella fase finale dell'allungamento. Prevede la contrazione dei muscoli antagonisti a quelli che si stanno allungando. In questo metodo si sfrutta il fenomeno della inibizione reciproca, che facilita il rilassamento del muscolo agonista.

    • CRS - Contract Relax Stretch

    Cioè "contrazione, rilassamento e stretching". Questo sistema è basato su una contrazione isometrica del muscolo 10 - 15 secondi, seguita da un rilassamento di 5 secondi e un successivo allungamento.

    Per poter allenare correttamente la flessibilità è necessario sviluppare parallelamente forza e flessibilità. L'allenamento alla Forza finalizzato allo sviluppo di una buona flessibilità è realizzato mediante gli esercizi "dinamici di forza" che consistono in alte ripetizioni e bassi carichi di movimenti effettuati dal distretto muscolare che si vuole allenare con lo stretching e vanno sempre eseguiti al massimo grado di apertura concesso da ogni singola articolazione e in modo lento. Questo tipo di preparazione è necessaria per aumentare la resistenza muscolare e la forza del tessuto connettivo associato al muscolo diminuendo i rischi di sovrallenamento ed eventuali microlesioni che potrebbero derivare da un avventato utilizzo di esercizi di allungamento. Inoltre è importante, se non fondamentale, tener presente che per ottenere i migliori risultati da un allenamento di stretching è indispensabile rispettare una corretta sequenza negli esercizi; La sequenza che produce il miglior effetto allenante è:

    1. Esercizi di stretching dinamico;
    2. Esercizi dinamici di forza (bassi carichi/alte ripetizioni);
    3. Esercizi di stretching PNF isometrico;
    4. Esercizi di stretching rilassato.

    Alcuni principi dello stretching sono fatti propri ed utilizzati con intento preventivo e beneficio di riequilibrio e compensazione posturale nell'ambito della tecnica preventiva dell'ergomotricità. Con ergomotricità, secondo gli autori che nel 2004 hanno introdotto il termine in ambito medico scientifico, si intende una particolare tecnica di prevenzione validata in efficienza ed efficacia che, partendo dal rischio posturale proprio di ogni attività umana. Individua i segmenti corporei maggiormente interessati e propone ai soggetti semplici esercizi muscoloscheletrici compensatori mirati e ripetibili autonomamente per gestire l'equilibrio del proprio organismo

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