LA DURATA DELLA LEZIONE
E' DI 30 MINUTI
Il risveglio muscolare è un programma di ginnastica dolce (a basso sforzo muscolare) e si esegue come prima "attività fisica sportiva" dopo una bella dormita notturna e fatto la colazione. Gli esercizi vengono eseguiti "senza sforzare", quindi si evita movimenti bruschi e troppo veloci. ma eseguiamo movimenti ampi e fluidi. Inoltre con una respirazione ampia, favoriremo l’ossigenazione muscolare. Eseguiamo l'esercizio ascoltando i segnali del nostro corpo. Il risveglio muscolare accelera anche il metabolismo.
Gli esercizi vengono eseguiti "senza sforzare", quindi si evita movimenti bruschi e troppo veloci. ma eseguiamo movimenti ampi e fluidi. Inoltre con una respirazione ampia, favoriremo l’ossigenazione muscolare. Eseguiamo l'esercizio ascoltando i segnali del nostro corpo. Il risveglio muscolare accelera anche il metabolismo.
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Molte persone soffrono di ansia e il momento peggiore per loro è il mattino appena svegli. Secondo un’indagine condotta da Sleep Council (istituzione britannica che studia il sonno), il 13% delle donne rimane scontroso e irritabile per 2-4 ore dopo il risveglio, contro il 10% degli uomini. Spesso la causa è la difficoltà a dormire bene: un disturbo che si traduce in spossatezza e irritabilità. Che fare? L’attività fisica può essere di aiuto, perché aumenta la produzione di endorfina e diminuisce il livello di cortisolo, ormone che provoca stress, favorendo il benessere fisico e mentale.
L'influenza dello stress e ansia sui muscoli.
L'uomo è ancora un “animale”, sotto un certo punto di vista: l'ansia deriva dalla paura causata dalla necessità di reagire a eventi esterni, La preparazione a questa risposta implica una contrazione della muscolatura perché sia pronta allo scatto, alla fuga. Quando poi il movimento non avviene, questa contrazione genera una forma di asfissia a livello dei muscoli che non vengono ben ossigenati, perché il sangue arriva solo attraverso contrazione e rilasciamento del muscolo stesso, con un meccanismo di “pompa”. La contrattura, cioè la contrazione senza rilascio, genera le tossine che danno poi luogo al dolore.Lo stress comporta tensione muscolare (difese muscolari), sia acuta che cronica, e questa può bloccare lo stato di benessere. Non solo, un gruppo di muscoli in tensione esercita un'influenza su altri muscoli, sia per un fattore muscolare (biomeccanico) che nervoso (i neuroni eccitati eccitano quelli vicini). Quando lo stress e l'ansia diventano cronico, l'organismo produce grande quantità di cortisolo e il sistema nervoso si trova in una condizione di infiammazione costante che mette sotto pressione anche il sistema immunitario. Ed è proprio questa infiammazione da “ipertensione emotiva cronica” la causa di tutti quei malesseri o vere e proprie patologie comunemente associati allo stress: dalla cefalea all’insonnia, dal mal di pancia alla tensione muscolare (e quindi ai dolori diffusi, dal collo alla schiena alle gambe), rigidità muscolare in genere, un dolore a una spalla, un mal di schiena lombare. Va sottolineato un ulteriore effetto dell'ansia: «Predispone, da un punto di vista psicologico, a percepire con maggiore intensità il dolore, indipendentemente dalle cause». Nella quotidianità spesso abbiamo posture forzate dall'attività lavorativa: lunghe ore alla scrivania con lo sguardo fisso su un monitor o, al contrario, in piedi in posizione statica in un negozio o al controllo di un macchinario in un impianto produttivo. Gli stati ansiosi possono favorire atteggiamenti scorretti: «La postura è strettamente legata al nostro atteggiamento psicologico». Tanto che se si parla di “persona chiusa” immaginiamo qualcuno a disagio, con le spalle chiuse, vittima della depressione, “curvo sotto il peso della fatica”, mentre l'individuo spavaldo, determinato e sicuro di sé “affronta di petto la vita” e quindi necessariamente con le spalle aperte. L'ansia entra in tutto ciò, causa posture chiuse e ingobbite che alla lunga possono causare contratture muscolari e quindi dolore».
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